Attrice

Ho aperto questo sito perché non ho il dono della sintesi e lo spazio della caption di Instagram mi stava stretto per scrivere i miei pensieri e le recensioni dei libri. A questo punto, però, già che ho creato questo spazio, tanto vale mostrare anche il mio lavoro.

«Homo sum, humani nihil a me alienum puto» faceva dire a un suo personaggio il drammaturgo latino Publio Terenzio Afro, per giustificare il suo ficcanasare. La frase vuol dire «Sono un essere umano, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me», e oltre che giustificazione per la propria curiosità, significa qualcosa di più nobile: che tutti siamo in grado di sentire allo stesso modo, di capirci, di riconoscerci.

Per me, la recitazione è espressione di questo principio. Non è razzista, omofoba o sessista, perché semplicemente non può esserlo. Non ha lingua e non ha nazione, o meglio le ha tutte.
È l’accettazione della propria e della altrui umanità, la com-passione (che non ha nulla a che fare con la pietà, e tutto con l’empatia).

Prima della recitazione c’era la letteratura, e prima ancora quella bellissima forma di cultura che è la narrazione orale.

Sono attrice perché, sin da bambina, sono stata una lettrice vorace (e non per niente vi parlo di libri, di tanto in tanto).
Leggere ci fa immedesimare nei protagonisti, ci fa sentire con loro, esperire le loro gioie e i loro dolori, ci fa temere per la loro vita, desiderare il loro bene. Anche quando ci stanno antipatici, comunque temiamo per loro, soffriamo per le loro scelte sbagliate (mi è capitato di recente con un libro).

Sono attrice perché sono naturalmente portata a mettermi nei panni degli altri. A desiderare di capirli. Sono attrice perché penso che tutti debbano farlo, perché questo ci porta a essere una società migliore.