Libro “La piccola conformista”, di I. Seyman

Era da un po’ che volevo leggere questo libro. Non ha deluso le aspettative.

L’autrice sceglie di farlo narrare in prima persona dall’arguta Esther, una bambina marsigliese, che ci racconta la sua famiglia, composta da una madre figlia dei fiori, un padre orgogliosamente ebreo, militante di sinistra nonostante il lavoro di impiegato in banca, e il fratellino iperattivo. Quanto a Esther, è lei stessa a definirsi intimamente reazionaria.

La sua è una famiglia contraddittoria, come tutte le famiglie (vere), raccontata attraverso episodi e dettagli che, se non ci fanno identificare (a me è successo: anche i miei mi avevano ceduto l’unica camera da letto della casa, dormendo sul divano letto), ci fanno innamorare di ognuno dei componenti. E innamorata lo è anche Esther, nonostante si dichiari “nata da destra in una famiglia di sinistra”, in particolar modo della sua mamma.

Esther, tenera bambina seria, conquista perché, nonostante l’altezzosità che cerca di mantenere, come una scorza protettiva, nei confronti dei suoi familiari, così impulsivi, viscerali e focosi, lascia continuamente trapelare la sua fragilità, il suo profondo bisogno di equilibrio, di pace, di solidità e certezze. Di regole, anche, che mettano ordine nel caos del mondo. In fondo, non è nemmeno così di destra come vorrebbe farci credere.

I suoi familiari così stravaganti, che Esther subisce, non capisce, ama, odia, analizza con graffiante ironia, vorremmo che ci facessero compagnia a lungo. Il romanzo, invece, è ahimè breve, ed il finale arriva, in tutti i sensi, indesiderato. Ci si accorge, a quel punto, che quello che si teneva tra le mani non era soltanto un leggero romanzo di formazione in una famiglia sessantottina (e molto molto francese), ma anche un libro che con arguzia e lucidità, ma anche intelligente allegria, ci stava raccontando il mistero profondo delle relazioni umane, in particolar modo dell’amore, dell’accettazione degli altri, nonostante debolezze più o meno gravi, o addirittura patologiche, del nostro radicamento nella nostra famiglia di origine, e dell’impatto dei genitori sui figli. E tanto altro ancora.

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